Quella del naming è una competenza nata da una grande passione per la sintesi e la semantica, perfezionata attraverso un percorso professionale sinergico al naming. Ho fatto anche molti studi di marketing e comunicazione, sebbene abbia trovato poco sul naming, pertanto non mi stupisco della diffusa ignoranza dell’importanza del nome e delle sue regole basilari, sconosciute persino alle aziende più grandi e alle agenzie più qualificate. Il nome è l’arma di comunicazione più potente, ma pochi la sfruttano perché non ne conoscono le regole e le potenzialità.
Imprenditori e professionisti spesso scelgono di presentarsi sul mercato con un nome che crea una barriera invisibile, perché non comprensibile immediatamente dalle persone. Un nome sbagliato può far dilapidare una fortuna in pubblicità nel tentativo di farci conoscere per quello che siamo e sappiamo fare realmente. Ci si ritrova a lavorare per il nome anziché farlo lavorare per noi. Il nome è il primo biglietto da visita e lo è gratis! Perché spendere per spingere un nome sbagliato a suon di campagne pubblicitarie e non viceversa farsi spingere dalla forza del nome senza spendere?
Il dominio e il marchio costituiscono l’asset più strategico su cui sviluppare un progetto imprenditoriale al giorno d’oggi. Sul nome ricadono valenze a volte potenzialmente superiori al valore delle aziende stesse, pertanto il naming è diventata una disciplina sempre più appannaggio di specialisti. Per puntare al successo il nome deve quindi essere ideato e scelto scientificamente.
L’ideazione del nome giusto è il risultato finale di una serie di tecniche e processi creativi, analitici e comunicativi sapientemente intrecciati tra loro a costituire il naming. Il nome ideale è quello che quando lo leggi per la prima volta, lo pronunci o lo senti, ti suona bene e hai già capito tutto di cosa voglia dire.
Il nome è il più potente strumento di marketing perché consente di far entrare un’azienda, un prodotto o un servizio nella mente delle persone senza filtri e senza spinta pubblicitaria. Il nome deve bucare il muro che impedisce il suo riconoscimento e ricordo. Semplicità, mnemonicità, forza evocativa, chiarezza esplicativa, facilità di pronuncia, proteggibilità e musicalità sono i pilastri su cui si posa il naming.
Alcuni nomi parlano perfettamente solo con il giusto payoff, quella breve frase posta in genere sotto il nome con la funzione di aiutare la comprensione del nome quando questo non fosse sufficientemente dotato di forza comunicativa propria.
Tutto questo fa naturalmente parte delle mie consulenze. Avvalersi dei servizi di un brand naming specialist freelance significa risparmiare sui costi fissi di un’agenzia, e quindi avere dei costi di studio o realizzazione probabilmente più contenuti rispetto a quelli di una naming agency.
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